A VIP GLAM abbiamo il piacere di ospitare Luciano Panama, polistrumentista e autore. Ci presenta la sua ultima creatura “Raggi che oltrepassano qualsiasi andatura”. Questa è la prima raccolta di scritti di Luciano Panama, che lui stesso ama definire “composizioni per sole parole”.

Luciano Panama cantautore e autore. Oggi ci presenta la sua silloge “Raggi che oltrepassano qualsiasi andatura”. Ci parli di lei come autore? Sono alla ricerca di un nuovo linguaggio, di qualcosa che possa rappresentare un’altra parte di me stesso e che mi dia la possibilità,  attraverso un altro tipo di scrittura, di accrescere la mia parte personale e autoriale per far sì che la mia creatività possa trovare una nuova forma espressiva, oltre quella musicale, sempre più adatta a quello che sono oggi, perlustrando un altro strato della mia umanità e della mia capacità di reinventare un nuovo me stesso. Un esperimento  per rinnovare la mia corteccia celebrale.

La sua vita è anche nella musica. Ci faccia conoscere questo lato: La musica è stato il mio primo approccio alla scrittura. Ho imparato sin da piccolo da autodidatta vari strumenti musicali per poi applicarmi anche alla parte letteraria-testuale, componendo così le prime canzoni intorno ai sedici anni. Da lì è iniziato un percorso dal quale non sono più riuscito a staccarmi e che è linfa vitale per il mio prosieguo in questa esistenza e che piano piano si allarga cercando sempre nuove vie di sperimentazione sonore e linguistiche.

Ho avuto una band, “Entourage – Enter In Our Age”, con cui ho fatto molta esperienza, ma dal 2017 ho iniziato un altro tipo di percorso pubblicando il mio primo album solista che si chiama Piramidi e progettando la mia vita anche in un’altra direzione. Il 31 maggio ho pubblicato il mio nuovo singolo Sapremo Scegliere e il 25 giugno il mio primo libro Raggi che oltrepassano qualsiasi andatura.

Che difficoltà ha incontrato durante la scrittura di questa silloge? Non avendo mai avuto esperienza di questa dimensione autoriale ho imparato tutto leggendo e sperimentando, avendo come unico appiglio il mio istinto, le mie sensazioni e la mia determinazione . Ho iniziato a scrivere tutti i giorni, perché mi faceva stare meglio e mi sentivo più libero dallo schema canzone, senza avere un’ obiettivo preciso tranne quello di proporre a me stesso qualcosa che mi restituisse energia e che mi facesse trasecolare almeno per qualche secondo dopo la lettura. Da lì è iniziata una pratica che ha trovato poi spazio in questa raccolta. La difficoltà più importante è stata chiudere e completare la pubblicazione perchè nonostante avessi ricevuto diverse proposte da vari editori ho deciso di utilizzare il self-publishing .

Le sue poesie nascono da esperienze reali narrate o autobiografiche? Il mio corpo è un laboratorio per cui all’interno si mischia davvero di tutto. C’è sicuramente una parte autobiografica ma c’è anche la mia capacità di osservare e raccontare il mondo attraverso il mio sguardo e i miei sentimenti. C’è la mia fantasia e la mia inventiva che occupano uno spazio primario, imponente e salvifico. Non ho mai delle coordinate precise, vado a sentimento colmando delle necessità che hanno radici di diversa natura e variano a seconda del mio stato d’animo e di quello che mi succede intorno.

Quanto la musica influenza la sua poetica? Ha sicuramente un ruolo importante perché nel comporre le sequenze di parole cerco sempre un suono oltre che un significato. Oggi come non mai ho capito che la sonorità di questo tipo di componimento e la successiva lettura, soprattutto quella che eseguo spesso nei concerti, alternandola a delle canzoni, ha un ruolo fondamentale e  determina il risultato finale.

Prossimi progetti? Quello principale rimane la mia evoluzione personale. Secondo me questo tipo di lavoro culturale ha necessità di quest’attitudine. Le forme possono essere varie: un nuovo disco che ho in lavorazione, una nuova edizione de “La Città Sommersa” che è una rassegna di pensiero musica e arte, il mio centro culturale su ruote e sicuramente un nuovo libro ma non so ancora in che forma, ho scritto tanto ma ho bisogno di tempo per capire il prossimo passo in questo mondo letterario.

Di Emma -