Un singolo dalle chiavi di letture sghembe: “Problemi con Houston?!” è la nuova faccia sonora dei TWIK che sfornano un singolo lungo la via di questo disco che si lascia attendere… il rock diviene allegorico, si cosparge di attitudini cantautorali ma sempre tiene a meno quel gusto glam che un poco tanto strizza l’occhio e la faccia all’America. E poi… pescando a piene mani dalle loro dichiarazioni:

«Partendo dalla celebre frase “Houston, abbiamo un problema”, i Twik immaginano la personificazione di questo personaggio: si tratta di un uomo gracile, con gli occhiali, una camicia verde a quadri e dei pantaloni marroni. Chiunque abbia un problema si rivolge a lui, che si fa sempre in quattro per aiutare il prossimo, senza mai chiedere nulla in cambio. Tuttavia, alcuni soggetti sembrano non apprezzare questa straordinaria capacità e si coalizzano contro di lui. Cosa succede, a questo punto, quando è lo stesso Houston ad avere un problema? Si creano due fazioni nel Gran Canyon: chi vuole farlo fuori e chi, invece, vuole ricambiare il prezioso aiuto, salvandolo». Twik

Il glam del rock non smette mai di piacere… per voi che peso ha l’apparenza estetica?
Ognuno di noi 4 esprime sé stesso in maniera del tutto personale e soggettiva, c’è chi come la cantante è attento e si veste vivace e appariscente, chi come il bassista è più sullo stile minimal e semplice. Ci piace essere diversi ed esprimere la nostra personalità anche in questo modo. Il
batterista ama i vestiti larghi, mentre il chitarrista è più elegante ma sbarazzino. Ci hanno detto essere 4 personaggi, non lo sapevamo, noi siamo davvero così.

Posso dirvi che dalle poche foto che ho sbirciato in rete, mi sembrate assai meno rock del vostro suono?
Sorpresa! 🙂 Una nostra peculiarità è che i nostri brani sono molto diversi l’uno dall’altro, impossibile racchiuderli in un solo genere, ed un aspetto totalmente rock sarebbe stato fuorviante.

È un brano che in fondo nasconde un messaggio sociale anche?
Anche! ma riassumiamo un po’ la storia per spiegarci meglio: il nostro caro Houston risolve sempre problemi a chiunque gli chieda aiuto, senza alcuna distinzione, senza fare domande e senza chiedere nulla in cambio. Ma ad alcune persone tutto questo non va bene, probabilmente per gelosia, perché non volevano che Houston aiutasse anche altri. Dunque questa fazione dei “cattivi” (comunque aiutati precedentemente da Houston come chiunque altro) lo rapisce per farlo fuori. Dall’altro lato invece, ecco arrivare in soccorso una folla enorme di persone che erano state aiutate da Houston e non si erano dimenticate affatto di ciò, tant’è che sono corse da lui per salvarlo, benché il nostro protagonista, come suo solito, non avesse chiesto aiuto. Il messaggio è racchiuso nella filosofia del “se fai del bene prima o poi ritorna” che, nel caso di Houston, ha funzionato.

Perché questo immaginario decisamente allegorico? Perché personificare un “risolutore” di problemi da attaccare? Che sia l’EGO il vero destinatario o il vero problema?
L’allegoria è venuta giocando ad immaginarci la storia, man mano che la sfilacciavamo si faceva sempre più chiara. Teniamo ben chiaro però che Houston non nasce come soggetto da attaccare, ma che viene sorprendentemente attaccato, tra l’altro da alcune persone che a lui dovevano tanto.
La domanda che dovremmo porci quindi è “com’è possibile che delle persone siano in grado di voler far fuori Houston nonostante sia una persona dal cuore d’oro sempre disponibile ad aiutare tutti senza chiedere nulla in cambio, e che tra l’altro ha aiutato anche loro?”
Se invece leggiamo la storia da un altro punto di vista ci accorgiamo che Houston a furia di aiutare tutti, si dimentica di sé stesso, tanto che si dimentica persino di chiedere aiuto nel momento del bisogno. Ed è qui che l’ego diventa il problema, ma attenzione: non il troppo ego, ma bensì la sua eccessiva carenza.

Alla fine ci si coalizza contro perché l’uomo non può stare senza problemi?
Alcuni si coalizzano contro, ma la maggior parte accorre a salvare Houston. La vita è una tela di problemi, fortunatamente aggrovigliata ad una tela di soluzioni ad essi. Il difficile sta a gestirli con il dovuto peso con cui andrebbero trattati, e soprattutto riuscire a prenderli con più leggerezza quando a primo sguardo ci sembrano immensi.