La filosofia che regna dietro un singolo come “Do I Care?” è decisamente interessante oltre che dalle antiche radici direi quasi buddiste. Parliamo della formazione rock alternative vicentina dei Talkin’ Chaos che torna in radio con questo nuovo singolo – il lyric video qui – dentro cui vive e regna un grido di rabbia e disgusto verso quelle persone che fanno sentire inferiori di proposito, come se fossero sopra ad un piedistallo. La rabbia della band, poi, si trasforma in indifferenza, che fa rispondere con un semplice “I don’t care”.

Quanto glamour dentro questo rock… siamo dentro i college americani in qualche modo… si torna indietro nel tempo?
Ci fa piacere questo accostamento all’ambiente dei college americani, anche se non siamo mai stati in America, magari in futuro chi lo sa! Certo è che parte delle nostre influenze musicali arriva da gruppi americani della fine degli anni ’90 fino al primo decennio degli anni duemila. Inoltre, l’inizio e la fine del pezzo sicuramente richiamano sonorità ancora più vecchie, e abbiamo cercato di renderne l’idea anche graficamente con la copertina.

Parliamo di questo caos allora… come ci convivete? E com’è per davvero per voi questo caos sociale?
Ognuno convive con il caos a modo suo, sicuramente per noi riuscire a rappresentare il nostro caos interiore tramite la musica è diventata una necessità, in quanto quest’ultima ci permette di tirare fuori, e quindi di controllare, quel groviglio di emozioni contrastanti ed esplosive, che se lasciate dentro finirebbero solo ad alimentare quel caos che è in continuo movimento.
In ambito di relazioni sociali, sicuramente il caos fa la sua parte. Al giorno d’oggi ci si accorge spesso come anche le persone a noi più vicine possano considerarci con superficialità, e per questo capita talvolta di rimanere molto delusi. Dall’altro lato, in questi anni di crescita ci siamo resi conto che i rapporti con le persone spesso cambiano col passare del tempo, e abbiamo realizzato come questo faccia semplicemente parte della vita.

La soluzione è davvero quel “I Don’t Care?”?
Esatto, la soluzione sta proprio in quel grido finale che rappresenta l’atteggiamento di indifferenza necessario per superare quella rabbia diretta verso le persone che ti fanno sentire inferiori, come se fossero sopra un piedistallo o sedute su un trono, pronte a giudicarti facendoti sentire in qualche modo sbagliato e inadatto. Perciò l’indifferenza è la conseguenza di quella rabbia e rimane l’unico modo per superarla.

E questo suono che esplode ma senza farsi severo e puntiglioso… come dobbiamo leggerlo?
L’effetto che volevamo ottenere con il sound del ritornello è esattamente quello, un’esplosione distorta che rappresentasse nel modo più diretto possibile la rabbia che volevamo esprimere con questo brano, ma che mantenesse allo stesso tempo anche quella nota più leggera e meno severa data dall’indifferenza e dal voler finalmente lasciar andare, che si risolve poi col finale della canzone.

Il nuovissimo disco… in arrivo?
Nel giro dei prossimi due mesi uscirà un altro singolo e in più stiamo già lavorando a nuovi brani che registreremo nei prossimi mesi per pubblicarli poi nel 2025 come album, che comprenderà anche i singoli già usciti. Non vediamo l’ora!

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